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Cattedrale di Santa Maria e San Giovenale

La cattedrale di Fossano venne costruita negli ultimi decenni del XVII secolo, seguendo il progetto dell’architetto Mario Ludovico Quarini, sulla precedente collegiata di Santa Maria e di San Giovenale, che risaliva al XIII secolo. L’attuale edificio, con un’imponente facciata di stampo neoclassico realizzata in mattoni a vista, ospita al suo interno opere di artisti come il Claret e il Boetto ed affreschi ottocenteschi di Luigi Hartman, Davide Ortori, Emilio Morgari e Domenico Mossello. E’ presente inoltre un significativo reliquiario di San Giovenale, patrono della città. Il campanile ha invece origini quattrocentesche e venne modificato nel ‘600 su disegno del Boetto con l’aggiunta di una cuspide ottagonale particolarmente raffinata.

Visite guidate agli scavi archeologici in duomo

Straordinaria affluenza a Fossano, nel mese di ottobre, per le visite proposte dalle guide “Cicerone” agli scavi archeologici presso la cattedrale di Santa Maria e San Giovenale. Un’opera di recupero, associata al restauro della pavimentazione e dell’impianto di riscaldamento della chiesa, che è diretta dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte e  rientra nel progetto “Città e cattedrali”, finanziato dalla Fondazione CRT, dalla CEI (tramite l’8 per mille) e dalla Fondazione CRF per quanto concerne il sagrato.

Il 4 ottobre è stato lo stesso mons. Biagio Mondino, arrivato al Duomo nel 1969, proprio nel suo ultimo giorno da parroco,  della cattedrale di Fossano, di cui ha sempre cercato di valorizzare l’importanza non solo spirituale, ma anche storica e artistica per la collettività, ad inaugurare le visite agli scavi.

Planimetria_Quarini

Scopo del lavoro archeologico era documentare le diverse fasi costruttive del principale edificio di culto cittadino, fasi di cui fino ad oggi esistevano solo testimonianze scritte o iconografiche. Prima della chiesa attuale (realizzata su progetto dell’architetto Mario Ludovico Quarini tra il 1778 e il 1791), esisteva infatti una collegiata costruita nel Quattrocento e ampliata nei primi anni del Seicento di cui oggi esternamente resta visibile solo la torre campanaria del Boetto, mentre molti degli arredi originali sono custoditi all’interno delle sacrestie. Gli scavi hanno riportato alla luce diversi elementi architettonici della collegiata quattrocentesca, tra cui i muri divisori fra le navate, l’abside quadrangolare, il perimetro dell’antica sacrestia e dell’annesso cimitero.

Non solo: i ritrovamenti hanno anche confermato l’esistenza di una primitiva collegiata tardoromanica, risalente all’epoca dell’arrivo in città delle reliquie di San Giovenale (1279): di tale chiesa, molto più piccola, ma già dotata di tre navate aventi lo stesso orientamento di quelle attuali, è subito riemersa un’interessante abside semicircolare che presumibilmente terminava la navata centrale. Col procedere dei lavori anche oltre il periodo dedicato alle visite, è stata scoperta una seconda abside più piccola al fondo dell’allora navata laterale sud: grazie ad essa e alla conformazione del muro perimetrale e delle basi di alcuni pilastri è stato possibile definire con più precisione la sagoma della chiesa duecentesca, forse dotata di un porticato antistante. Sempre della stessa epoca sono stati scoperti inoltre alcuni interessanti resti della cassaforma in argilla in cui era stata fusa e realizzata, in loco, la campana bronzea.

Vista aerea scavi archeologici

Gli scavi archeologici hanno poi svelato ai tanti visitatori suggestive tracce del tessuto urbano che nei secoli passati circondava la chiesa e che è sembrato riemergere quasi per magia dal silenzio cui l’aveva necessariamente costretto lo scorrere del tempo: le tombe di alcuni personaggi (in alcuni casi contenenti ancora lo scheletro perfettamente conservato), il bellissimo acciottolato di una strada cittadina e i resti delle fondazioni di una casa privata seicentesca sotto cui sono stati rinvenuti anche cocci di vasellame di epoca presumibilmente preromana, quindi di molto antecedenti alla fondazione medievale della città.

I lavori di scavo e le visite guidate hanno reso fruibili a tutti, anche se purtroppo per poco tempo, un patrimonio di notevole valore storico e culturale: si attende ora, vista l’imminente conclusione degli scavi, la risistemazione della pavimentazione, con la speranza che le esigenze di ordine pratico non  nascondano nuovamente del tutto le tracce riemerse: sono attualmente al vaglio diverse ipotesi che permettano di coniugare le necessità legate al culto con la valorizzazione del patrimonio archeologico.

Infine, qualche curiosità: le visite in due settimane hanno registrato la presenza di quasi 5000 visitatori, provenienti dal fossanese e, per il 10% circa, dalla provincia, dal torinese o da altre regioni. Le aperture più “affollate”, che hanno visto lunghe code formarsi all’ingresso, sono state quelle domenicali, rispettivamente con 700 e 850 persone. In settimana la presenza delle scuole è stata molto significativa: hanno visitato gli scavi 54 classi, tra scuola primaria, media e superiore, per un totale di 1350 alunni.

Visita guidata

Questo interessante evento si è potuto realizzare grazie alla disponibilità e sinergia di: associazione Cicerone che ha curato le visite guidate agli scavi, il Comune di Fossano con  l’assessorato alla Cultura, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano, la parrocchia, i progettisti dell’intervento, la Protezione Civile, il gruppo Papa Golf e all’Associazione Carabinieri per la loro preziosa collaborazione.

Marta Brizio

Pieghevole Cattedrale Scavi Archeologici